mercoledì 6 maggio 2009

Gli alberghi che non servono

Ancora una volta devo occuparmi di una faccenda che mi sta molto a cuore: la distruzione del colle di Biumo Superiore a Varese.
Il battage pubblicitario che la camera di commercio di Varese ha scatenato è notevole.
La chiamano valorizzazione ma, in realtà si tratta di una distruzione bella e buona e non ci sono scusanti per quello che vogliono fare.
Ogni giorno che passa mi stupisco della stupidità e dell'avidità che guida certi tipi di persone.

La storia inizia parecchi anni or sono, ma solo recentemente c'è stata una recrudescenza (si, è da considerare proprio una malattia).

Proviamo ad andare con ordine:
In un articolo di VareseNews datato 26/06/2008 a firma di r.r.:
"...Fatto sta che in commissione urbanistica è stata approvata una piccola variante, all’albergo di via Albani: un centro congressi da 600 posti, che inizialmente non era previsto e che invece è stato inserito cammin facendo. La commissione ha detto sì...
Proprio giovedì pomeriggio, alle 18 e 30, la commissione deve affrontare il progetto della camera di commercio per l’albergo diffuso, e per l’unificazione tra i giardini delle ville del colle di Biumo. Con una differenza. La camera di commercio passerà dal consiglio comunale… come tutti."
Per la cronaca, all'epoca la commissione urbanistica bocciò il progetto della camera di commercio.

Fabio Binelli, sempre dalle colonne di VareseNews, in data 13/09/2006, scriveva:
"...Il Piano Regolatore Generale di Varese non tiene in grande considerazione l’aspetto turistico e le uniche due collocazioni significative previste (villa Ponti e area ex AerMacchi) risultano bloccate, la prima per il vincolo imposto dalla Sovrintendenza al Colle di Biumo Superiore, la seconda per la ostinata volontà di insediare tra via Sanvito e via Crispi un colossale centro commerciale (ma dove sono tutti gli ambientalisti, le associazioni di categoria e gli altri mâitres à penser della città quando l’amministrazione comunale sostiene da sola l’urto di richieste sproporzionate?). In compenso, la vivacità degli imprenditori turistici varesini si manifesta attraverso interventi di buona qualità ma di dimensioni contenute, come l’Art Hotel di viale Aguggiari o il Relais della Schiranna."

Sempre Fabio Binelli, in data 1/11/2006, scriveva:
"Un grande sostegno mediatico ha avuto l’albergo progettato dalla Camera di Commercio nel parco adiacente alle Ville Ponti, ma ben pochi si sono preoccupati di studiare quali siano le caratteristiche dell’hotel a servizio del Centro Congressuale di Ville Ponti.
La Camera di Commercio ha presentato un Programma Integrato di Intervento (PII) in cui si richiede il raddoppio della superficie alberghiera già prevista dal PRG, passando da 5.000 a 10.000 mq di superficie lorda di pavimento (SLP), posizionando un albergo di 220 camere sulla via Cadolini e più precisamente sulla zona orientale del parco di proprietà della stessa Camera di Commercio, area da tempo chiusa al pubblico.
Già in condizioni normali, una richiesta di queste proporzioni sarebbe stata oggetto di valutazioni prudenti da parte della struttura tecnica; a ciò aggiungiamo che, in data 3 maggio 2005, prima della presentazione del progetto, con propria lettera indirizzata alla Camera di Commercio, e per conoscenza al Comune, la Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Milano ricordava che “ai sensi degli artt. 10 e 12 del D. Lgs. 42/04, l’area interessata dal progetto deve considerarsi soggetta alla disciplina di tutela, fino ad eventuale effettuazione della verifica di sussistenza dell’interesse culturale prevista dalla legge”. Ciò significa che ogni intervento edilizio sull’area del parco è soggetta ad autorizzazione da parte della Soprintendenza e un’opera realizzata in assenza di provvedimento autorizzatorio costituisce reato penale punibile con l'arresto da sei mesi ad un anno e con l'ammenda da euro 775 a euro 38.734,50 (art. 169 D. Lgs. 42/04) con obbligo di reintegrazione del bene culturale (art. 160). Dopo l’esame del progetto, in data 15 maggio 2006, la Soprintendenza, al termine di una disamina ampia e circostanziata, scriveva al Comune che “questo Ufficio non può che esprimere parere sfavorevole all’intervento edilizio prospettato nel programma integrato di intervento in oggetto”. Ai sensi della legge sulla tutela dei beni culturali, questo significa che approvare quel PII è reato penale...
Per chi avesse difficoltà a comprendere il motivo per cui la Soprintendenza ha apposto il vincolo di tutela sul parco, suggerisco, invece che starsene nella sede del partito o nella redazione del giornale, una passeggiata, magari in una bella giornata di sole, in via Oslavia, davanti alla chiesa dei Santi Fermo e Rustico a San Fermo vecchia: la visione è spettacolare, resa bellissima proprio da quel parco con il suo pregevole filare di pioppi che corona la sommità del colle di Biumo Superiore.
In realtà, oltre al problema della tutela culturale, il progetto presentava numerose altre difficoltà: ai tanti supporter acritici del progetto, suggerisco di abbandonare nuovamente la sede del partito o la redazione del giornale per una seconda gita, anch’essa abbastanza gradevole, tra le vie Cadolini, Borgognone, Pagliano, Montorfano, Canova e Bonini; l’ideale sarebbe percorrerle con un pulmann della lunghezza di 12 m (un bus del trasporto urbano, tanto per intenderci), come hanno ritenuto possibile i progettisti, ma, personalmente, lo sconsiglio... Il 28 marzo 2006, nella Conferenza tecnica dei Servizi, organo che riunisce i diversi tecnici del Comune, il progetto ha collezionato un’impressionante serie di pareri negativi: intervento fuori scala rispetto al luogo dal punto di vista urbanistico e non rispondente alle normative sui PII, carente dotazione di standard urbanistici, insufficienza dei calibri stradali previsti ed inadeguatezza delle soluzioni viabilistiche presentate, sottrazione di aree di verde di pregio, parere fortemente contrario degli esperti su tutela dell’ambiente e del paesaggio. Orbene, i tecnici del Comune sono professionisti esperti, il loro giudizio non può certo essere ritenuto irrilevante o superabile sulla base di una generica “volontà politica”, tanto più se i rilievi appaiono più che fondati.
Di fronte al vincolo della sovrintendenza e alle ben documentate osservazioni dei tecnici comunali, l’amministrazione Fontana, che nel programma amministrativo parla di “salvaguardia del territorio e delle valenze naturali ed architettoniche della città”, non può far altro che chiedere alla Camera di Commercio un sostanziale cambiamento del progetto, come si chiederebbe a qualsiasi operatore pubblico e privato.
Alberghi sì, ma non ad ogni costo."

Ora la camera di commercio, per evitare un'ulteriore bocciatura, ha presentato il progetto direttamente alla regione senza neanche passare dalla commissione urbanistica.

Per rincarare la dose, vengono anche a raccontarci le favole in un articolo a firma di Stefania Radman:
"L'albergo di Biumo serve. Ecco perchè

«Il primo elemento da tenere in considerazione è che mai, e ripeto mai, si è pensato di realizzare la struttura all'interno del parco delle Ville Ponti. L'albergo sorgerà, una volta espletate nel modo più trasparente tutte le procedure di garanzia previste, su un terreno dove qualsiasi intervento non può essere che di riqualificazione» E' il presidente della Camera di Commercio Bruno Amoroso a parlare così, a freddo, dopo giorni, settimane (anni, a dire il vero) di polemiche sul progetto delle ville Ponti a proposito del contestatissimo albergo.

E lo fa invitando i giornalisti in un giorno di pioggia a vedere qual è lo spazio che divide sostenitori e detrattori, ambientalisti e costrutturi, Comune e Provincia da così tanto tempo e ancora ora. Uno spazio, a dire il vero, un po' bizzarro: un grosso ritaglio di terra a gradoni in cima al colle di Biumo, di fronte ai cancelli del parco di Ville Ponti e dalla parte opposta al primo contestato pezzo di terra su cui doveva sorgere l'albergo dei sogni. Sta tra via Cadolini e via Borgognone, ed è un luogo dove «Non c'è alcuna situazione che si possa definire di "patrimonio ambientale"» precisano in coro i rappresentanti di giunta.

...L'albergo che fa parte del nuovo accordo dovrebbe inoltre avere un numero di camere molto inferiore a quello dei primi progetti: non più di 120-150."

Notare come l'articolo metta in cattivissima luce il pezzo di terra interessato in modo tale che il lettore possa solo dire:
iiiiih che schifo! Meno male che lo faranno sparire dalla faccia della terra e ci metteranno una bellissima colata di cemento!!! Che meraviglia, non vediamo l'ora!


Che dire, complimenti!
E tutto con il beneplacito del FAI (Fondo Ambiente Italiano)... si distrugge un parco con la benedizione di un'altra associazione privata che non sa dove sia di casa l'ambiente.

Tiriamo le somme, allo stato attuale esiste già un albergo a pochi passi dalle Ville Ponti che ha tutte le caratteristiche di centro congressi (ed è completamente vuoto!) ma se ne vuole costruire un altro in uno spazio più ristretto e cementificando un'ulteriore area verde.
Non la chiamerei proprio una scelta dettata dall'intelligenza...

Giusto, poi, per affondare il coltello nella piaga, in un recente articolo di VareseNews datato 30/04/2009 a firma di s.r. (ancora Stefania Radman? Se si, perché stavolta non ha firmato l'articolo? mah!), si scrive:
"Cambia il turismo, aumenta il costo degli alimentari, torna timidamente a salire l'inflazione in generale, ma resta ancora "da tempi di crisi" l'incremento dei prezzi al consumo a Varese nel mese d'aprile, che ha registrato una variazione pari a +0,3% rispetto al mese di Marzo 2009, e una variazione pari a +1,0% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Continua a scendere il capitolo servizi ricettivi e di ristorazione, per la nuova caduta dell’indice delle strutture ricettive (-2,5%). L'andamento, al suo interno è chiarissimo: a causare il segno meno è l’indice degli Alberghi in senso stretto (-3,1%), per scarsità di domanda. Cresce invece quello dei più economici Camping (+4,7%), Agriturismi (+5,4%) e Bed & Breakfast (+1,1%). Ad aprile invece una lieve tendenza al rialzo l’indice di Ristoranti, bar e simili (+0,4%).

Combustibili liquidi (-25,6%), Apparecchi fotografici (-17,3%), Carburanti e lubrificanti (-16,1%), Apparecchi per la ricezione, registrazione, riproduzione (-14,5%), Apparecchiature e materiale telefonico (-13,1%), Alberghi ed altri servizi ricettivi (-12,7%), Trasporti Aerei (-8,0%), Apparecchi per il trattamento delle informazioni (-5,5%) sono invece le voci che subiscono le maggiori diminuzioni."

Ovviamente, non pensiate che si limiteranno a costruire solo quest'albergo... c'è di mezzo l'expo 2015... quale grande occasione per valorizzare qualche altro bel pezzo di terra.

Non so voi, ma io sono particolarmente disgustato.

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